L'agricoltura etica, il riscatto di Mario, la nostra soddisfazione

09/10/2013

Lo dicono le statistiche: il 40% dei giovani tra i 15 ed i 24 anni è disoccupato. E’ difficile trovare lavoro in Italia per qualsiasi ragazzo scolarizzato, figuratevi per un ex pregiudicato.

Mario, per esempio, è un ragazzo di Marsala che all’età di 24 anni non pensava né allo studio né al lavoro. Furtarelli, vendita di dvd falsi, ubriachezza. A volte appiccava fuoco alle ambulanze che lo andavo a prendere a casa, destinazione ospedale. Un ragazzo difficile, storie ai margini anche della cronaca. Non fa notizia, ce ne sono tanti, troppi come lui in ogni quartiere povero di ogni città.

Mario alla fine viene arrestato. Il suo soggiorno in carcere dura una settimana, poi incontra Padre Antonio Cannatà, responsabile della comunità Il Faro della sezione di Marsala. Mario inizia il suo percorso, viene traferito nella sede principale di Messina. Inizia da zero, pulisce i pavimenti. Poi ci prende gusto, inizia a lavorare la ceramica, diventa Ceramista diplomato. Ritorna a Marsala e inizia a lavorare la terra nella cooperativa agricola Kiarìa, la stessa cooperativa che coltiva le nostre angurie, il nostro basilico, le nostre zucche. Diventa un’altra persona, adesso è più sereno. Lavora, riposa, guadagna: Mario adesso è sincronizzato con la società, si è integrato. In totale ci sono voluti 10 anni, a breve terminerà anche l’obbligo della firma alle 17 in punto. Il suo percorso in comunità è finito, il contratto di lavoro è anche scaduto. Noi de I Frutti del Sole lo abbiamo assunto. Si, perché l’agricoltura etica non è una una mission ad intermittenza, è una visione del lavoro, è l’applicazione dei propri principi. Mario ha dimostrato una grande affabilità, dedizione al lavoro e, soprattutto, ha sviluppato una grande professionalità. Questi sono i miracoli laici dell’agricoltura biologica, questo è Mario. E noi siamo orgogliosi di lui.