Iniziano le consegne di fave fresche I FRUTTI DEL SOLE

28/02/2011

Inizia la stagione delle fave fresche, una leguminosa necessaria per le rotazioni  nei cicli produttivi bio e dal sapore inconfondibile. Ecco una veloce informazione su questo antico ortaggio.

Le fave, appartenenti alla famiglia delle Leguminose e classificate con il nome «Vicia Faba», crescono su piante erbacee annuali dal busto eretto che producono fiori bianchi da cui si sviluppano i baccelli (che possono raggiungere la lunghezza di 30 cm) che contengono i semi verdi. Si conoscono diverse varietà di fava. La vicia faba equina o fava cavallina viene coltivata come pianta foraggiera, come anche la vicia faba minor o favetta. La più nota è, invece, la vicia faba maior cioè la pianta da orto con baccelli grossi e lunghi e con semi grandi e appiattiti. Quest’ultima è quella che viene destinata all'alimentazione umana.

una fava aperta con i semi in evidenzaI semi contenuti nei baccelli della pianta, hanno una forma oblunga e leggermente schiacciata, di colore verde o violaceo, a seconda della varietà; hanno ottime proprietà nutrizionali come un elevato contenuto di proteine, carboidrati, vitamine (A, B, C, K, E, PP), sali minerali (importanti per la loro azione di drenaggio) e fibre presenti soprattutto nella loro buccia esterna. Tra i legumi risultano essere le meno caloriche, ma attenzione: se per 100 grammi di fave fresche l’apporto energetico è di sole 37 calorie, per lo stesso peso di fave secche l’apporto sale a 342 calorie. Le fave secche, però, sono – escludendo la soia – i legumi che forniscono in assoluto il maggior apporto di proteine.

Se si pensa che le fave erano già note nel 3000 a.C. e che sono state largamente consumate per millenni nell'area mediterranea (e quindi molto prima della diffusione del fagiolo – proveniente dall’America – nel XVI secolo), possiamo dire che le fave sono da secoli un alimento basilare della cucina mediterranea. .

Produzione e caratteristiche nutrizionali

Quanto alla produzione di fave, nel nostro Paese vengono prodotti annualmente 54 milioni di quintali di fave fresche su una superficie di quasi 9.500 ettari localizzata soprattutto nel Mezzogiorno e nelle Isole, mentre in una percentuale più piccola in aree ben delimitate del centro Italia.

Quando la si compra bisogna accertarsi che il baccello sia turgido, di colore brillante e senza macchie, lucido e di forma regolare. Ad autenticarne la qualità e, in particolar modo, la freschezza, è lo schiocco che deve fare il baccello quando lo si spezza. Le fave sono indicate per minestre e passati, ma possono anche essere consumate crude con olio e parmigiano fresco, in insalate o con formaggi e salumi. Si possono essiccare o congelare. Prima di metterle nel freezer, però, conviene sbollentarle per tre minuti circa e lasciarle raffreddare.
Proprio per l’elevato contenuto di fibre da sempre in cucina si è sempre posto un quesito: mondare o no le fave? A rigor di termini non avrebbe molto senso decorticarle privandole della buccia esterna. Molti lo fanno, perché talvolta, effettivamente, la buccia risulta un po’ dura, mentre altre volte è proprio la ricetta a richiederlo esplicitamente. Però, così facendo si perdono il 50% del peso e dei nutrienti, soprattutto la fibra.
In ogni caso, l’eliminazione della buccia si può compiere prima o dopo la lessatura, praticando un taglio sul lato dell’occhio e schiacciando per fare fuoriuscire il seme vero e proprio.

Le fave de  I FRUTTI DEL SOLE vengono coltivate a Salemi,  Marsala e Ispica. La raccolta si protrae fino al mese di maggio