Il valore sociale dell'azienda agricola Kiarìa

05/06/2013

Francesco era un tossicodipendente con il vizio dello spaccio. Da Catania è arrivato fino a Marsala, nella comunità Il Faro, per affrontare un percorso riabilitativo diverso dal carcere.

Ha lavorato nell'azienda agricola Kiarìa, ha coltivato basilico, zucche e mini angurie. Ha imparato un mestiere e, soprattutto, ha cambiato stile di vita. Sabato scorso Francesco non è salito sul furgoncino dell'associazione per ritornare in comunità con gli altri. Accanto alle serre di meloni giallini c'era sua moglie con le loro figlie piccole, lo aspettavano per ritornare a Catania. Francesco infatti ha finito il suo percorso di recupero, può ritornare a casa e ricostruire la sua famiglia.

Giornate come queste sono fondamentali per tutti i detenuti o ex detenuti che lavorano a Kiarìa. I ragazzi si rendono conto che oltre al lavoro, quando il tramonto scende sui campi, c'è una famiglia che li aspetta, ci sono affetti e passioni che devono essere curate con lo stesso impegno che loro mettono sui prodotti che coltivano a Marsala e che, grazie a loro, creano una filiera del gusto che attraversa l'Italia e l'Europa.